The Studio Hamelin Blog
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La dolcezza del comunicare l'altro
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Per fare una buona comunicazione non servono enfasi nè strategie di guerra, ma solo comprensione e dolcezza
"L'occhio non vedrebbe mai il sole se non fosse già simile al sole, né un'anima vedrebbe il bello se non fosse bella" - Plotino - (I, 6, 9)
Comincio quest'articolo con una meravigliosa frase del filosofo neo-platonico Plotino, che ha lasciato in eredità tanto ma soprattutto il suo approccio alla vita quotidiana basato sulla "dolcezza". La dolcezza plotiniana non è solo mitezza o bontà: è il tipo di dolcezza che va praticata ogni giorno nel mondo dopo averlo compreso. E' quella che io definisco la "dolcezza saggia". Se si comprendono a fondo le cose, i fatti, le persone, l'unico atteggiamento che si può tenere è appunto quello della dolcezza.
Questa forma di dolcezza mi è venuta in mente l'altro giorno in visita da alcuni clienti "storici", una famiglia di persone splendide che gestiscono un ristorante a Siena. E' incredibile prendere atto come, nel corso degli anni, tante attività sono prosperate grazie al comune sforzo e al costante entusiasmo. Non so quanto i nostri clienti si rendano conto che la fortuna delle loro attività è nelle loro mani, nel loro modo di lavorare ogni giorno, nell'approccio che hanno con le persone, coi fornitori, col mondo in generale. Noi possiamo contribuire col nostro lavoro di "mediatori", di comunicatori, ma quello che riesce è colui/colei che persegue quello che fa quotidianamente con gioia e tenacia.
"Comunicare" vuol dire innanzitutto "rendere partecipe". Il nostro compito è proprio questo: rendere partecipi gli altri di quello che i nostri clienti fanno. Il mestiere di comunicatori, ovvero di mediatori, è bellissimo: dobbiamo comprendere a fondo la natura e lo sforzo di chi fa la sua impresa nel mondo - qualsiasi cosa faccia: gelati, scarpe, bulloni, caminetti, pizze, ospitalità, caldaie, mobili - e trasmettere con immagini, parole e concetti le *sue* idee ai *suoi* clienti. Spesso non è semplice, ma è sempre entusiasmante. Molto spesso si tratta di una grande sfida personale e professionale, che accettiamo volentieri.
Gli antichi pensavano che la comprensione del mondo passasse per forza dal doversi "mettere nei panni degli altri". Per questo io amo molto tenere in gran conto gli sforzi dietro ogni impresa: le persone, i loro sogni, i loro talenti, i loro mutui, le loro difficoltà, i loro successi. Non esiste mai un prodotto o un servizio che non sia frutto di questa commistione di pensieri, desideri e tanta fatica.
Per questa ragione, dovendo necessariamente comprendere per comunicare, la dolcezza del caro Plotino è il punto di arrivo e di partenza per ogni nostro lavoro. Solo dopo aver compreso, posso infatti far comprendere ad altri. E se ho compreso, non mi servono strategie di guerra o enfasi artificiali per promuovere un'azienda. La comprensione basta a tutto, perchè la dolcezza si diffonde in modo naturale e uniforme. Lo fa attraverso i testi, le immagini, le illustrazioni, la grafica, la carta, i colori.
Armonia e bellezza sono le uniche cose veramente necessarie da comunicare al mondo.