The Studio Hamelin Blog
Blog di grafica, stampa, Internet, pubblicità di varia natura e tanta saggezza by Studio Hamelin di Firenze
Il primo passo è quello buono
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In questo inizio d'autunno, stiamo curando tante nuove aperture di attività: da negozi d'abbigliamento a scuole di danza, da ristoranti a piccole imprese artigianali. Tutte idee meravigliose, portate avanti da una nuova generazione di imprenditori intelligenti e coraggiosi.
E' sempre sorprendente per noi (specialmente per me che scrivo, ormai 50enne, con 25 anni di esperienza nel marketing), incontrare tante persone giovani col desiderio di fare impresa: intanto perché siamo in un paese dove la piccola e media impresa è sotto attacco da oltre 30 anni; secondariamente perché la congiuntura nazionale ed internazionale porterebbe a pensare ad un'automatica ritrosia nell'aprire qualche attività in tempi così complessi ed incerti.
Certo, fare l'imprenditore, di qualsiasi impresa si tratti, non è cosa da tutti, specie in questi anni '20 del nuovo millennio. Stiamo assistendo proprio in questi giorni alle centinaia di migliaia di professionisti che accorrono ai concorsi pubblici per "mettersi al sicuro" (per uno spicciolo di posti). Curioso che, nel 2024, in pieno mercantilismo internazionale e in un avanzato processo di finanziarizzazione globale che non finirà proprio bene, il posto pubblico - spesso malpagato e corredato di responsabili anziani, di stampo politico e non troppo all'altezza - sia ancora così appetibile per molte generazioni, in varie parti d'Italia. L'insicurezza internazionale accresce la paura e l'incertezza e favorisce la migrazione verso stipendi mediocri ma "sicuri" (oppure l'emigrazione tout court verso lidi appositamente più fertili). Io personalmente sono dell'idea che, in tempo di guerra, nulla sia veramente sicuro, ma comprendo chi preferisce mettersi sotto l'ombrello di "papà Stato" piuttosto che rischiare risparmi, debiti, ipoteche, aiuti familiari. Fin quando "papà Stato" avrà i soldi per pagare...(nessuno si chiede da dove arrivano quei soldi? Siamo un paese dove il pensiero magico domina sovrano!).
Del resto, fare impresa non è MAI stato alla portata di tutti. I grossi conglomerati industriali pubblici e privati degli anni '60 e '70 erano dei veri e propri bacini di "stipendi sicuri", più che di produttività. Di fatto, la ricchezza ottenuta dai veri imprenditori veniva distribuita alla popolazione tramite milioni di posti "fittizi", creati appunto per sostenere il consumo interno e la pace sociale. Questo esempio vale in particolar modo per l'Italia, che è fra le poche regioni europee ad avere ancora i benzinai in persona (scomparsi nella Mitteleuropa oltre 20 anni fa), i cassieri autostradali (mai esistiti in molte zone d'Europa) e tanti altri ruoli pubblici o semi-pubblici (recentemente usurpati dal grande business delle cooperative) che sono serviti di fatto solo a mantenere per decenni una gran fetta di popolazione "non troppo produttiva".
Ma cos'è che spinge invece alcuni a fare impresa? Ad aprire una palestra, una scuola, una pizzeria, un laboratorio artigiano? Innanzitutto una sana e fertilissima irrequietezza; nei posti sicuri, queste persone non stanno bene, non si sentono soddisfatte. Gli arriva lo stipendio il 27 a fine mese, va bene, ma non basta. Vivono con una certa sicurezza economica: buono, ma non è tutto. Hanno di solito un talento e questo talento li tormenta con idee e visioni: immaginano quel talento messo a frutto, immaginano il loro "sogno" (nome col quale spesso chiamano il loro progetto) diventare realtà. A volte li guardo mentre mi parlano di quello che intendono fare e noto sempre una splendida luce, qualcosa che va oltre i guadagni, i rischi, le previsioni, la pianificazione, i dati reali: immaginano la propria fruttificazione interiore e quindi esteriore.
Devo ammettere che ancora, dopo tanti anni di marketing, provo un grande ammirazione per costoro: vedo corrugarsi gli occhi di un giovane calzolaio che tenta di fare le scarpe perfette, alla maniera del suo avo; osservo i sorrisi gentili della ballerina di danza ex professionista che intende condurre sul proprio cammino decine di bambine dotate; stringo la mano all'ex cuoco che ha deciso finalmente di investire tutto nel SUO MODO di fare ristorazione, ospitalità, cucina - nelle proprie idee. Vedo quanto sono eccentrici, anti-conformisti, innovatori. Anche per un dettaglio, anche per un ingrediente, anche per una piccolezza che però rende il progetto "a modo suo". La molteplicità che si esprime.
Certo, non tutte le idee sono ugualmente buone, non tutti i progetti sono privi di rischio, molta liquidità spesso manca e viene finanziata dai parenti (le banche pensano da decenni a raccogliere la bava di Warren Buffet, invece di finanziare i progetti del mondo reale che li circonda ma anche per loro verrà il tempo in cui il banco verrà rovesciato): molti si muovono nei primi anni con eccesso di zelo o eccesso di cautela, molti non hanno tante competenze limitrofe al loro "sogno". Sono tempi agitati, questi, non è facile condurre con mano ferma le imprese. Assumere è diventato quasi impossibile, gli affitti e i prestiti rimangono onerosi e rischiosi. Tuttavia, la maggior parte di queste IMPRESE riescono, procedono, si correggono, si perfezionano, avanzano, migliorano. L'ingegno italiano, lo spirito italiano, sono inarrestabili.
La nostra nazione ha molti nemici nel mondo, da secoli: certo, è facile intuire che un popolo assolutamente eterogeneo nelle sue espressioni culturali ma sempre migliore di tutti susciti le invidie, le ire e i saccheggi dei molti barbari mediocri che popolano l'Occidente. Ma nonostante i traditori interni, nonostante i sabotaggi esterni, nonostante la grande industria sia scomparsa o in svendita, il genio italiano persiste, resiste e combatte.
Leggevo poco tempo fa sul profilo di una cara amica analista finanziaria: "Onore al mio paese, che resiste da 30 anni agli attacchi di tutti!".
Ho pensato: sì, davvero! E' proprio così!
Quindi anch'io rendo onore ai nostri nuovi clienti - professionisti, artigiani, ristoratori, sanitari, commercianti - che non solo resistono ma pensano, progettano, realizzano, procedono e non si arrendono mai. Avanzano, si comportano da ITALIANI!
Cosa possiamo fare per voi, noi che a nostra volta siamo azienda resistente e combattente da un paio di decenni? Possiamo aiutarvi con i concetti, con le immagini, con le parole, con la bellezza e con la pubblicità, locale, nazionale ed internazionale. Possiamo essere sempre al vostro fianco per la vostra comunicazione, dato che comprendiamo a fondo le vostre ragioni, le luci nei vostri occhi, il vostro coraggio e il vostro desiderio di fruttificazione. Perché anche noi siamo fatti così: non ci arrendiamo da oltre 20 anni, ogni anno ci miglioriamo, ogni anno impariamo qualcosa, ogni anno procediamo, ogni anno il desiderio interiore di fruttificare ci tiene vivi, liberi e pieni di gioia.
Dalla creazione del logo all'allestimento interni, dal sito web alla pubblicità online e offline, possiamo sinceramente e concretamente aiutarvi. Perchè la vostra impresa va finanziata, sfamata, coltivata, curata. E per farlo, bisogna trovare clienti.